Pittura parietale nella casa pompeiana
Un sito che si occupa di casa e di arte non poteva non dedicare una pagina all’argomento che più di tutti fonde questi due temi: La Casa Pompeiana, in particolar modo le pitture parietali presenti al suo interno. Queste pitture utilissime per capire lo stile di vita dell’epoca, vengono classificate e suddivise in quattro stili dallo studioso tedesco August Mau (1840-1909) che ne evidenzia i mutamenti nel corso del tempo.
I stile “dell’incrostazione”: Questo stile si sviluppò fra il II secolo a.C. e l’80 a.C.,e la sua peculiarità è che imita lo stile ellenico caratterizzato da colonne e rivestimenti pregiati. Tali elementi vengono ricreati attraverso l’utilizzo dello stucco e dei colori, come il rosso, l’ocra e il verde scuro. Un esempio di questo stile lo troviamo nella “casa di Sallustio”a Pompei.
II stile “illusionistico”: si sviluppò tra l’80 e il 20/15 a.C., ha la particolarità di raffigurare immagini architettoniche con la pittura e non più solo con lo stucco, abbiamo dei veri e propri quadri raffiguranti elementi tratti dalla realtà, come facciate di palazzi, cortili porticati e santuari. Questo nuovo stile decorativo riprese le tecniche utilizzate per la pittura da palcoscenico, come le ombreggiature, la prospettiva architettonica. Un esempio di questo stile è presente nella “Villa dei Misteri” a Pompei.
III stile “ornamentale”: nato alla fine del I secolo a.C. fu utilizzato fino alla metà del I secolo d. C., viene considerato il culmine della pittura parietale per la sua costante ricerca del particolare. Vengono introdotti colori più delicati come l’azzurro e il giallo. I paesaggi campestri diventano temi privilegiati come quello del pastore che sacrifica il caprone al tempio, richiamo a quella “pietas” dimenticata. Un esempio del III stile è presente nella “Casa del Frutteto”.
IV stile “fantastico”: va dal 35/45 d.C. agli ultimi decenni del I secolo d.C., è un’evoluzione del III stile, anche se predilige forme dinamiche e contrasti a discapito di linearità e chiarezza del III stile; vengono utilizzati elementi vegetali come viticci, ghirlande e fiori per ornare dipinti di grosse dimensioni, ricorrenti anche dipinti caratterizzati da motivi fantastici, da personaggi mitologici, divinità oppure atleti, inoltre sono privilegiati nuovamente i colori caldi e le ombre scure. Un esempio del IV stile è presente nella “Casa dei Vettii” a Pompei.